storia

La storia della scuola

La Heki To-Ryu è la scuola di tiro tradizionale scelta dalla famiglia dello Shogun.

Heki Danjo Masatsugu fu un eroe mitico della tormentata storia giapponese del XV secolo, che grazie alla sua straordinaria abilità e conoscenza rivoluzionò l'arte del tiro con l'arco creando una nuova tecnica. Alcuni guerrieri ne seguirono l'insegnamento, codificandolo e trasmettendolo per alcune generazioni. In questo modo la scuola Heki si diffuse in tutto il Giappone differenziandosi in vari rami. Uno di questi aveva la sua sede a Kyoto, dove viveva il maestro Yoshida Issuiken Insai, il quale, agli inizi del XVII secolo (dopo la battaglia di Sekigahara, ottobre 1600, a cui Insai partecipò), fu chiamato dallo Shogun Tokugawa perchè gli insegnasse la via dell'arco (il kyudo). Da allora questa scuola, che gli altri tiratori chiamano Heki Ryu Insai Ha (scuola Heki stile Insai), ha potuto fregiarsi del titolo di Heki To-Ryu, dove To-Ryu sta ad indicare la scuola propria della casata dello Shogun.

La tecnica e il sapere di questa scuola, che si sono sviluppate a partire dalle necessità del tiro in battaglia per i guerrieri appiedati (hosha-shajutsu), sono state tramandate immodificate fino ai nostri giorni da una catena ininterrotta di maestri. In anni recenti il maestro Inagaki Genshiro Yoshimichi, come titolare della cattedra di kyudo all'Università di Waseda, ha inaugurato una serie di studi tecnici sperimentali per approfondire, spiegare e confermare anche dal punto di vista scientifico, la profonda qualità tecnica dell'insegnamento degli antichi testi della scuola. Il maestro Inagaki ha, inoltre, promosso con grande impegno lo sviluppo del kyudo in Europa, in particolare in Germania, Italia e Finlandia. Ora, questa opera continua grazie al suo successore, il maestro Mori Toshio, titolare della cattedra di kyudo all'università di Tsukuba e ad altri valorosi maestri della scuola, che ogni anno visitano il nostro paese conducendo seminari tecnici.


La scuola Heki To-ryu tramanda dal XV secolo molti insegnamenti, che furono messi per iscritto su dei rotoli custoditi gelosamente e rimasti per lungo tempo segreti, ora a disposizione dei praticanti. L’insieme di questi scritti tramandati è detto Densho e comprende diversi testi, tra i quali i più importanti - perché la loro consegna da parte del maestro sanciva il raggiungimento di un certo grado di abilità e maestria di un arciere - sono il ‘Mokuroku’, il ‘Mugonka ‘ e lo ‘Shinto no maki’. Molti insegnamenti riguardano la tecnica e i suoi dettagli più sottili, altri invece riportano l'etica della scuola. Tra i documenti tramandati troviamo anche le ‘Hika’, le poesie segrete, le quali hanno eminentemente un significato etico-spirituale, cantando le qualità proprie del Bushido come la determinazione, l'assiduità nello sforzo, l'intelligenza (l'intuizione), la rettitudine, la serenità, l'equilibrio, la sincerità e la generosità nell'azione e così via. Qualità che possono essere coltivate solo con il perfezionamento della tecnica, seguendo con fedeltà le regole della tradizione.

Il tiro della scuola Heki, di tradizione “militare”, ha come prerogativa il colpire il bersaglio nella maniera più potente ed efficace possibile. Il motto della Heki To-Ryu "KAN CHU KYU" (colpire con potenza il centro, sempre), riassume nel modo più sintetico possibile lo spirito della scuola. Questo aspetto fondamentale deriva dal fatto che in passato, la differenza fra colpire e non colpire poteva significare “vivere o morire” su un campo di battaglia. Ancorché non sia più il tempo delle battaglie sul campo, quello spirito è rimasto intatto anche oggi tra gli arcieri heki. Il fine del kyudo più recondito, dunque, consiste nel raggiungere la conoscenza vera dello "spirito dell'arco" (yumi no kokoro), in uno stato che spesso viene indicato usando anche il termine derivante dal buddhismo zen di “satori”.

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